Il pavimento pelvico è una struttura fondamentale per il benessere della donna, ma spesso viene messa a dura prova nel corso della vita. Quando si indebolisce o perde funzionalità, può causare disturbi fastidiosi come incontinenza urinaria, prolasso degli organi pelvici, dolore pelvico o disfunzioni sessuali.
La buona notizia? Esiste una soluzione efficace, non invasiva e personalizzata: la riabilitazione del pavimento pelvico.
Cos’è la riabilitazione del pavimento pelvico?
È un insieme di tecniche e trattamenti, svolti da professionisti specializzati (fisioterapisti o ostetriche esperte in riabilitazione perineale), che aiutano a ripristinare il tono, la forza e il controllo dei muscoli pelvici.
Il percorso riabilitativo può includere:
- Esercizi di Kegel: contrazioni volontarie dei muscoli perineali
- Biofeedback: strumenti che aiutano a percepire e allenare correttamente il muscolo
- Elettrostimolazione funzionale: per potenziare la muscolatura in modo mirato
- Tecniche manuali: come massaggi o mobilizzazioni
- Educazione comportamentale: per correggere posture, abitudini e gesti quotidiani dannosi
Quando è indicata?
La riabilitazione è consigliata in caso di:
- Incontinenza urinaria da sforzo, urgenza o mista
- Prolasso uterino o della vescica (cistocele), specialmente nei primi stadi
- Dolore durante i rapporti (dispareunia)
- Gravidanza e post-parto, per prevenire o trattare i danni al perineo
- Preparazione a interventi chirurgici ginecologici o proctologici
- Menopausa, per contrastare il calo di tonicità dovuto agli ormoni
Spesso la riabilitazione viene affiancata o anticipata dall’uso di un pessario per offrire sostegno immediato agli organi pelvici durante il percorso terapeutico.
Quanto dura il trattamento?
Il numero di sedute varia in base al disturbo, ma in genere un ciclo riabilitativo dura 6-12 incontri, con esercizi da proseguire anche a casa. La costanza è fondamentale per ottenere benefici duraturi.
Prevenzione e autoconsapevolezza
Anche senza sintomi evidenti, prendersi cura del pavimento pelvico è un atto di prevenzione. Basta poco: imparare a riconoscerlo, attivarlo correttamente e mantenerlo in forma nel tempo.