Il prolasso genitale consiste nella caduta verso il basso dell’utero (isteroptosi o isterocele) attraverso la vagina. In questa discesa spesso si abbassa anche la vescica (cistocele) e talvolta anche il retto (rettocele). Il prolasso genitale può non causare alcun disturbo, oppure può manifestarsi con senso di peso ai genitali, difficoltà durante i rapporti sessuali, stipsi, ritenzione o incontinenza urinaria.
Quest’ultima, se presente, è il disturbo più grave sotto il profilo igienico-sociale. È importante distinguere tra incontinenza da sforzo (perdita involontaria d’urina durante uno sforzo fisico, come colpo di tosse, starnuto, sollevamento di un peso, ecc.) e incontinenza da urgenza (perdita d’urina dopo intenso stimolo menzionale): l’incontinenza da sforzo merita una correzione chirurgica, quando è grave, mentre l’incontinenza da urgenza si cura con una terapia farmacologia.
Gli organi pelvici sono mantenuti nella loro posizione anatomica da un sistema di sostegno (costituito dalle tre parti del muscolo elevatore dell’ano) e da un sistema di sospensione (fascia endopelvica e legamenti pubo-genito-sacrali e cardinali): questi sistemi possono perdere la loro efficienza a seguito di eccessive sollecitazioni meccaniche (parti distocici, stipsi cronica) o semplicemente per indebolimento strutturale dovuto alla carenza ormonale che sopravviene dopo la menopausa.
Negli ultimi anni si sta diffondendo tra gli specialisti l’idea comune che una corretta ginnastica perineale possa diminuire i rischi di incorrere in questa patologia. In particolare gli esercizi di Kegel, anche in combinazionare con l’utilizzo delle palline vaginali, sono indicati per rinforzare la muscolatura del pavimento pelvico e migliorare la sintomatologia.