Le alternative terapeutiche proponibili alla donna sono diverse. Il trattamento più appropriato per le pazienti che non sono in condizioni di salute sufficienti per sottoporsi all’intervento chirurgico o all’anestesia è il pessario vaginale. Si tratta di un anello di gomma (o silicone), che è collocato in vagina, tra il fornice vaginale posteriore e l’osso pubico, per sostenere l’utero.
L’inserimento si effettua in ambulatorio e l’anello va sostituito periodicamente (6-12 mesi), per effettuare una terapia antisettica, al fine di evitare lesioni da decubito e infezioni vaginali. Per il trattamento dell’incontinenza urinaria da sforzo di grado lieve-medio, le alternative all’intervento chirurgico sono rappresentate dalla:
- riabilitazione perineale costituita dalla cinesiterapia perineale (contrazioni muscolari del pavimento pelvico, al fine di rinforzarlo), eventualmente associata al biofeedback (stessi esercizi di contrazione muscolare, ma compiuti con l’aiuto di una sonda vaginale) e all’elettrostimolazione perineale (indicata quando le contrazioni muscolari non sono adeguate);
- terapia estrogenica locale, mediante creme od ovuli vaginali, particolarmente indicata nelle donne in postmenopausa. Infine, va ricordato, che per l’incontinenza urinaria da urgenza, il trattamento, che permette di ottenere un miglioramento dei sintomi, è quello con farmaci anticolinergici.
A scopo informativo ricordiamo che gli anticolinergici sono una classe di farmaci in grado di antagonizzare gli effetti fisiologici dell’acetilcolina.