I rischi sono quelli legati agli interventi chirurgici in generale: rischi anestesiologici, emorragici, tromboembolici e infettivi. Inoltre, vanno considerati i rischi specifici degli interventi per prolasso genitale e incontinenza urinaria:
- la recidiva del prolasso, che compare a breve distanza di tempo, se persistono i fattori, che ne hanno determinato l’insorgenza;
- le alterazioni menzionali come la permanenza o la comparsa dell’incontinenza urinaria, la comparsa di ritenzione urinaria, la comparsa di vescica autonoma, dovuta a danni nervosi della vescica;
- i disturbi durante i rapporti sessuali, in seguito alla perdita dell’abilità vaginale, con conseguente dolore durante i rapporti
Il prolasso uterino è la discesa dell’utero dalla piccola pelvi. A seconda della sua gravità si distinguono prolassi di I, II e III grado: nel I grado l’utero è ancora contenuto nel canale vaginale, nel II grado affiora alla rima vulvare, nel III grado sporge al di fuori di essa.
Colpisce prevalentemente donne in età senile, raramente anche donne in età giovanile dotate di una predisposizione. La sua incidenza appare piuttosto rilevante.
Nei casi più lievi può essere assente, oppure può consistere in un senso di peso alla regione genitale, deambulazione difficoltosa, dolore per lesioni da decubito, tenesmo, stipsi cronica, cistiti ricorrenti, pollachiuria fino all’incontinenza urinaria, che è il disturbo più rilevante dal punto di vista igienico-sociale.